La teoria del cemento armato

Nell’ambito della valutazione degli edifici esistenti , molto sensibili appaiono le strutture progettate nella prima metà del secolo scorso, quando la teoria del cemento armato e le regole di dettaglio non erano ancora ben consolidate.

Il cemento armato a differenza dei materiali tradizionali dell’edilizia , si è imposto come tecnica protetta da brevetti , la maggior parte dei quali riguardava la disposizione delle armature da flessione, l’aderenza della superficie e la sezione dei tondini , l’introduzione delle staffe per le sollecitazioni taglio.

Questa circostanza denota come negli anni del millenovecento non era compreso pienamente il comportamento del materiale e regnava una certa arbitrarietà nel calcolo degli elementi strutturali.

Fig.1 - Cemento Armato

Fig.1 – Cemento Armato

In Italia le prime indicazioni normative sulla sicurezza delle costruzioni in c.a. sono contenute nel Regio Decreto del 10 gennaio 1907 .

La sicurezza globale delle costruzioni viene garantita dall’applicazione di un coefficiente di sicurezza sulla resistenza dei materiali corrispondente a 5.

Con l’evolversi degli studi sul comportamento dei materiali si è assistito ad un progressivo consolidamento dei metodi di calcolo.

Con il Decreto Presidenziale del 15 maggio 1925 si diminuisce il coefficiente di sicurezza sulla resistenza dei materiali , portandolo da 5 a 4 ; inoltre facendo sempre riferimento alle verifiche di resistenza a taglio si potrà fare assegnamento su una resistenza di conglomerato a taglio non maggiore di 2 kg/cm^2.

Con Regio Decreto Legge del 18 luglio 1930 si introduce , invece , il concetto limite superiore alle tensioni nel calcestruzzo per elementi con armatura a taglio, indicando per esso il valore di 14 kg/cm^2.
Le successive indicazioni normative hanno una prestazione sempre piu’ prestazionale , venendo meno il carattere prescrittivo tipico dei primi decreti.

Da citare , in questo senso , il Regio Decreto Legge del 16 novembre 1939 n.2229.

In esso, il coefficiente di sicurezza sulla resistenza dei conglomerativiene ridotto da 4 a 3 , vengono fornite precise modalità di confezionamento del calcestruzzo ;la resistenza del conglomerato a taglio viene innalzata a 4kg/cm^2 ; nel caso di necessità di apposita armatura a taglio , si prescrive che le staffe da sole dovranno assorbire almeno la metà dello sforzo e la restante aliquota sarà assorbita dai ferri piegati.

E’ stata promulgata la legge 1086/1971 per rispondere alla richiesta tecnologica del mondo delle costruzioni , che obbligava il Ministero dei LL.PP ad emanare ogni due anni un decreto di attuazione.

Il primo di tali decreti è stato D.M. 30/5/1972, in esso vennero innalzate le resistenze previste per il calcestruzzo , espresse in termini dei valori caratteristici della resistenza cubica Rck (da 150 a 500 kg/cm^2) , le tensioni ammissibili nel calcestruzzo per elementi soggetti a taglio vennero aumentate in ragione della resistenza caratteristica ;il metodo di calcolo previsto per le verifiche di sicurezza era quello delle tensioni ammissibili.

Per quanto riguarda la valutazione della sicurezza degli edifici in c.a. un interessante argomento di riflessione è rappresentato dalla produzione edilizia nella città de L’Aquila.