Lo studio del trattamento, in impianti biologici, degli scarichi fognari riguarda i grandi impianti urbani centralizzati ed i piccoli impianti diffusi realizzati presso i siti di produzione del refluo e la ricerca si articola su tre linee principali:
a) Il condizionamento esercitato sull’efficienza di trattamento dalle variazioni in qualità e diluizione delle acque in ingresso. Campo principale di ricerca è l’impianto di depurazione acque reflue di Bologna sul quale viene monitorato l’andamento in portata e qualità dei reflui in arrivo dalla fognatura mista, in diverse condizioni di pioggia, e vengono contestualmente determinati i rendimenti delle fasi d’impianto. Sulla base dei risultati ottenuti viene proposta una formulazione analitica rigorosa per il controllo degli eventi critici di funzionamento in tempo di pioggia estendibile alla gran parte dei depuratori urbani.
Sistema di pompaggio e drenaggio urbano WWTP di Ravenna
b) L’analisi sui rendimenti di rimozione dell’azoto in impianti predenitro nitro in funzione dello stato di salute delle biomasse anche in relazione ai fenomeni di schiume biologiche ed alla produzione di fanghi di supero. Campi principali di ricerca sono sia l’impianto di depurazione acque reflue (IDAR) di Bologna in cui viene studiata l’efficienza di nitrificazione sia l’impianto di trattamento delle acque urbane di Ravenna-Bassette, che, provvisto di fasi di denitrificazione a carbonio interno, consente di studiare l’efficienza di denitrificazione in funzione del rapporto di ricircolo e dell’ età del fango. A Bologna viene studiato stato di salute e di attività delle biomasse attive in nitrificazione combinata utilizzando un modello dei fenomeni di ossinitrificazione basato sulla stima del fango prodotto. All’uopo si è messo a punto un modello descrittivo dei fenomeni di ossidazione e nitrificazione a partire dalla stima del fango prodotto in funzione dell’età del fango, individuando nella limitazione della capacità di trasferimento dell’ossigeno nel liquame il fattore critico principale del rendimento di nitrificazione. Si è verificato altresì, in collaborazione con l’Università di Pavia, l’effetto della variazione giornaliera di carico organico sul rendimento di rimozione biologica dell’azoto in processi a carbonio interno. Il problema, molto diffuso nell’Italia settentrionale, è particolarmente avvertito in impianti soggetti al recapito di liquami deboli o di liquami pretrattati in fosse Imhoff.
c) La gestione automatica d’impianto mediante tecniche di intelligenza artificiale finalizzate a prevedere le perturbazioni indotte sul sistema ed orientare le scelte gestionali necessarie al rientro in condizioni di regime. La variabilità delle condizioni di ingresso in carico e portata rappresenta il fattore critico principale per il funzionamento dei grandi impianti urbani a fanghi attivi operanti in regime permanente. I transitori di funzionamento che ne derivano sono spesso causa di crolli di rendimento depurativo se non addirittura di stati di fuori servizio. La ricerca testa tecniche innovative di controllo parametrico on-line e verifica le pratiche gestionali legate all’interpretazione automatica dei dati ed è svolta in collaborazione col DEIS e con il settore acque dell’ENEA di Bologna. Nei laboratori ENEA di via Fornaciai sono stati allestiti e dotati di strumentazioni di controllo in continuo impianti pilota per la modellazione di trattamenti a fanghi attivi sia in condizione di regime che in condizioni di transitorio (SBR). In collaborazione con HERA Bologna sono in corso di allestimento i sistemi di acquisizione per eseguire sperimentazioni a scala reale.E’ultimata la fase interpretativa dei segnali di ORP ph OD applicati alla descrizione dei fenomeni nello schema SBR ed è in corso la fase interpretativa del regime permanente.