Ex Fornace Ghigi a San Clemente (RN). Rilievo, consolidamento conservativo delle strutture e ipotesi di adattamento a complesso polifunzionale
Relatore: Prof. Arch. Silvio Van Riel
Correlatore/i: Arch. Iader Carlini; Dott. M. Paolo Semprini
Laureando/i: Aiello Susanna, Brasey Laura
Anno accademico: 2002/2003
Fornace Ghigi
Introduzione
L’intervento di adattamento di un ampio edificio industriale denominato “ex fornace Ghigi” della fine del XIX secolo, adagiato lungo il fiume Conca in una zona tranquilla ricca di tradizione e di storia, quasi incontaminata, ma vicina ai maggiori centri dell’entroterra, ha assunto come linee guida l’analisi e l’interpretazione delle stratificazioni storiche che si sono susseguite lungo l’arco di un secolo. Prima di procedere alla ridefinizione degli spazi esistenti, dai quali si intende ricavare un complesso polifunzionale a servizio del territorio circostante, sono stati individuati gli ampliamenti che si sono succeduti dall’impianto originario, il quale si limitava ad occupare la parte sud-est della fabbrica e più precisamente parte della galleria del forno. Questa porzione presentava una fisionomia molto ordinata, con robusti setti perimetrali, realizzati con mattoni pieni locali legati fra loro con malta di calce area. In seguito vi furono una serie di ampliamenti, soprattutto nel dopoguerra, miranti ad un aumento della produzione per la crescente domanda di materiali edili e per dare una collocazione alle più recenti macchine utilizzate per la lavorazione del materiale crudo. La ricostruzione delle fasi evolutive che hanno interessato la fabbrica è stata determinante per mettere a punto una metodologia d’intervento finalizzata non solo al consolidamento ed adeguamento delle strutture, ma anche alla riabilitazione, alla rifunzionalizzazione dei vani interni ed alla restituzione formale, sobria ed imponente della natura composita dell’ex fornace, dando diverse destinazioni di forte carattere in base alla storicità degli ambienti ed alle loro antiche funzioni. Dopo aver interpretato il manufatto storico, individuandone le aggiunte e le manomissioni subite, si intende attuare un adeguamento statico, rendendolo conforme alle normative vigenti, con mezzi compatibili e per quanto possibile reversibili, non occultanti, da realizzare con tecniche costruttive tradizionali, tipiche della cultura del luogo e con materiali il più possibile compatibili ed affini a quelli esistenti. L’intervento oltre che a consolidare la struttura, tenderà a soddisfare i bisogni dei fruitori ed a rispettare e salvaguardare l’ambiente circostante. Formalmente verrà conservata la sagoma dell’edificio e le aperture esistenti, eliminando le superfetazioni quali la struttura in ferro sostenuta da due muri laterali in blocchi forati sul lato nord-est, di più recente costruzione; la serie di passaggi ad arco, attualmente tamponati con blocchi forati, verranno ripristinati per consentire un’adeguata illuminazione della zona destinata a mostre e per creare un rapporto visivo continuo tra interno ed esterno. L’impianto delle facciate verrà arricchito attraverso misurati interventi inerenti gli elementi tecnologici: i prospetti ritroveranno equilibrio attraverso la riapertura degli archi occlusi, verrà realizzata una zoccolatura di attacco a terra, verranno ripristinate le banchine con elementi di mattoni pieni di recupero, serramenti in legno, grondaie e pluviali in rame, manto di copertura in coppi di cotto. Si è proceduto inoltre ad un’attenta analisi sulle cromie degli intonaci e degli elementi esterni, volta a trasmettere una sensazione di continuità vitale della costruzione. Per questa la scelta di un intonaco macroporoso e velatura data ad affresco a base di calce e terra del luogo.