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(titolo, relatore, laureando)

Il Castello di Granarola (PU). Ipotesi di consolidamento e adattamento.
Relatore: Prof. Silvio Van Riel, Prof. Gastone Petrini
Correlatore/i: Arch. Iader Carlini
Laureando/i: Ivan Cappellacci, Andrea Rattini
Anno accademico: 1998/1999

Vista esterna
PREFAZIONE

Il processo di degrado cui è andato incontro in pochi decenni il patrimonio edilizio esistente nei territori di confine fra Marche e Romagna è stato accelerato dalla tendenza a soddisfare le esigenze quantitative trascurando i fattori qualitativi.
Alla fine degli anni Settanta si manifestò il rifiuto dell’utenza ai modelli tipologico-architettonici sperimentati nel periodo precedente e si cominciò a porre attenzione al problema della qualità e del comfort, prendendo coscienza dell’enorme danno prodotto nelle città sia dall’indiscriminato abbattimento di immobili, anche di valore architettonico–ambientale, per sostituirli con altri nuovi ritenuti più efficienti e più redditizi, sia dal degrado causato da un eccessivo immobilismo che bloccava qualsiasi attività di riqualificazione.
Si riscoprono più tardi i valori ambientali, funzionali e figurativi dei “centri storici” e dei “centri antichi” che, anche se degradati, sono pur sempre centri culturali ed economici e si manifesta così la tendenza al recupero che comprende il rinnovo urbano, il riuso dell’edilizia esistente, più o meno fatiscente, e delle aree urbane inedificate o male utilizzate.
Con il passare degli anni e l’accrescersi dell’interesse al recupero si è formata una “cultura del recupero”, per cui il nostro lavoro, teso al consolidamento del castello di Granarola, prende in considerazione l’esigenza di affrontare con la massima consapevolezza ogni intervento e impone uno sforzo di definizione dell’ambito culturale specifico mediante indagini storico-ambientali e rilievi eseguiti con tecniche che consentono di determinare, nel modo più esauriente, le caratteristiche geometriche e strutturali dell’edificio.
L’ipotesi di progetto è poi maturata in accordo con gli interventi previsti dal piano particolareggiato redatto dal Comune di Gradara, diretto non solo a salvaguardare il manufatto storico, ma anche ad incentivare il recupero funzionale di tutto il Centro Storico.

Le Tavole

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