Il progetto di tesi si pone come obiettivo quello di riqualificare la realtà urbana di Casentino, frazione del comune di Sant'Eusanio Forconese in provincia dell'Aquila, uno dei comuni colpiti dal sisma aquilano del 2009. Essa attraversava negli ultimi decenni un lento declino in termini di crescita urbana e dI popolazione; gli ultimi interventi di riqualificazione dell’abitato risalgono agli anni ‘50, periodo nel quale furono costruite le varie utenze quali acquedotto, fognature, pubblica illuminazione e linea telefonica.
L’esodo della popolazione, verso il vicino Lazio (Roma per la maggiore) e verso l’America, ha portato inevitabilmente a far assopire questo modesto centro urbano, nel quale, prima del sisma, non esistevano servizi pubblici se non un ufficio postale nella Piazza del Popolo; tutti i principali servizi (alimentari, scuole, ecc....) si trovano nel capoluogo comunale o nel Comune di San Demetrio ne’ Vestini.
Il sisma aquilano ha complicato maggiormente la situazione: se da un lato la popolazione e la frazione risultava “assopita”, l’evento tellurico ha portato alla formazione, nei mesi successivi, del villaggio M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori) in una zona a valle dell’abitato; tale area, totalmente sconnessa dal centro, appare proprio come un villaggio isolato che va a scontrarsi con la realtà del centro storico. Nel villaggio M.A.P. si ritrova a vivere tutta la popolazione di Casentino; in sintesi, la consistenza odierna è di n° 11 moduli abitativi tipo M.A.P. 40, n° 13 moduli abitativi tipo M.A.P. 50, n° 10 moduli abitativi tipo M.A.P. 70, n° 1 chiesa con annessa sala polifunzionale, n° 1 ambulatorio.
Paradossalmente, tale area è maggiormente dotata di servizi rispetto al centro storico, inoltre per la popolazione risulta più agevole della città poichè tutte le abitazioni sono disposte su di un unico piano, non ci sono forti dislivelli e risulta più comodo parcheggiare.
Il problema principale di cui vive e vivrà Casentino è quello di avere, sostanzialmente, una “bipolarità” dell’abitato; in un futuro, quando il centro storico verrà ricostruito (nel progetto di tesi si sono ipotizzati 10 anni necessari alla ricostruzione), tale area sarà soggetta ad abbandono. E’ interessante quindi capire come riqualificare (in un’ottica di restauro urbano ed ambientale) l’area, come mettere a sistema queste due polarità, interagendo sull’area di margine esistente che versa in condizioni di pessima manutenzione od abbandono. L’idea progettuale è quella di puntare sulle doti e le potenzialità del territorio assopite, riscoprendole e potenziandole, facendo di Casentino un luogo interessante da scoprire e da vivere.
Come primo passo, si è pensato a cosa poter inserire in un territorio del genere per “captare” l’attenzione della comunità, poichè laddove ci sono scambi e relazioni, è lì che nasce socialità ed è lì che serve un progetto di architettura. E’ da qui che nasce l’idea di creare un sistema integrato (una “filiera unica”) che possa permettere a Casentino di divenire importante centro di relazioni del territorio; un nuovo mercato coperto, un Laboratorio di Ricerca, la realizzazione di servizi utili alla collettività, la riprogettazione della Piazza del Popolo, oltre ad una serie di nuovi collegamenti pedonali ed a nuove aree verdi, creano quel sistema strategico integrato, accomunato da una sorta di fil rouge che passa da ognuno di questi temi progettuali.
Ma il presente lavoro ha cercato di tener conto di uno sviluppo temporale che, sicuramente, si articolerà in varie fasi; come è successo per l’evento sismico, dove si è passati da una prima emergenza ad uno stanziamento provvisorio/definitivo della popolazione, anche in questo caso si è ipotizzato un’evoluzione dell’abitato nel tempo.
Si è suddiviso il tutto in tre step temporali: una prima fase chiamata “0-2” nella quale si assisterà ad un primo svuotamento dei moduli abitativi, causa l’inizio lavori del Piano di Ricostruzione che investirà, nella prima fase, le case sparse e non il centro storico. Tali moduli diventeranno dei “depositi” temporanei per le macerie selezionate che ad oggi sono stoccate così dove capita nelle strade del centro. Oltre a ciò, nell’area soprastante l’attuale chiesa, vengono realizzati dei nuovi orti terrazzati, a disposizione della popolazione residente; l’orto, per la popolazione di Casentino, è da sempre radicato nel loro sistema sociale, come mezzo di sostentamento e come attività lavorativa (il commercio con i comuni limitrofi di alcuni prodotti, tra cui spicca la produzione di grano).
In seguito, si è ipotizzato un secondo step temporale, chiamato “2-10”, il più importante dal punto di vista evolutivo e della quantità di interventi sia a scala urbana che architettonica presenti: in sintesi, si prevede che lo svuotamento dei moduli abitativi sia stimato intorno al 50%; alcuni di questi moduli verranno riutilizzati come depositi temporanei, mentre per gli altri si prevede la riqualificazione in servizi utili alla cittadinanza ed al paese. Viene infatti prevista la realizzazione di un centro di documentazione e storia del territorio, di due nuovi ambulatori medici e di un ufficio postale. Le strutture esistenti, non ottimali dal punto di vista delle prestazioni energetiche, vengono riqualificate realizzando un rivestimento ventilato sia per le pareti perimetrali che per la copertura, oltre alla realizzazione di un porticato a Sud di ogni modulo per evitare il forte surriscaldamento a cui sono soggette tali pareti.
Nasce il Laboratorio per la Ricerca delle colture montane tradizionali del Centro Italia, il quale sarà un’entita ibrida, a metà tra il laboratorio di sperimentazione ed il centro di promozione del territorio, poichè avrà al suo interno degli spazi espositivi che legano il concetto della “cultura” con quello della “coltura”.
Infine, oltre al restauro degli edifici del centro, si iniziano a realizzare le prime opere di riqualificazione dello stesso; tali opere, molto importanti dal punto di vista della promozione stessa del territorio, sono l’albergo diffuso (che verrà realizzato in quelli immobili in cui si prevede la “sostituzione edilizia” nel Piano di Ricostruzione), la nuova piazza, il museo del sisma, il giardino pubblico e le stalle per ippovie (utili per quella forma di turismo legato alla conoscenza del territorio e delle aree montane).
Nell’ultimo arco temporale, detto "10 +", il paese si configura nel suo assetto definitivo. Nasce il mercato coperto e vengono riqualificati gli ultimi moduli rimasti con la nuova sede della Pro-Loco con annessa sala polivalente ed una serie di esercizi commerciali di piccola entità. L’area verde posta sopra il mercato viene “attrezzata” con una serie di terrazzamenti i quali degradano lungo il pendio; essi vengono realizzati con le solite tecniche costruttive degli orti. I punti di accesso ai percorsi vengono caratterizzati attraverso la realizzazione di piccole aree verdi o di piazze, il cui tema principale è quello dell’acqua (un tributo alle origini stesse di Casentino, il cui nome deriva dalla presenza di tale elemento naturale).
Entrando più nel dettaglio del progetto architettonico, al piano terra del Laboratorio troviamo un’area dedicata all’esposizione dei prodotti tipici e della filiera, la quale rappresenta l’area di contaminazione tra la sfera pubblica e privata del laboratorio stesso; successivamente, troviamo lo spazio dedicato alla ricerca con annesso servizio igienico, caratterizzato da una forte presenza di superfici vetrate. Al piano primo, la copertura inclinata di appoggio degli elementi di produzione dell’energia fotovoltaica, si alza e crea una terrazza semicoperta dalla quale i visitatori potranno ammirare il panorama verso il Monte Cerro ed il capoluogo.
Parlando del mercato coperto, esso si articolerà su di un unico livello, caratterizzato da un asse di simmetria al cui centro si apre un porticato il quale dà accesso all’area ad orti retrostante; dal punto di vista distributivo, la logica è semplice poichè su di un unico elemento distributivo centrale si affacciano le varie postazioni del mercato, divise per postazioni fisse ed ambulanti; sono presenti molti spazi per lo stoccaggio ed il deposito dei vari prodotti, unitamente alla presenza di servizi igienici distribuiti su entrambe le ali dell’edificio.
Sono presenti una serie di elementi in legno dotati di sistema di rotazione a 90° i quali prendono il posto delle pareti perimetrali e permettono, in inverno, di chiudere l’edificio verso l’esterno, mentre nei mesi caldi sarà possibile aprirli e permettere una ventilazione adeguata.
Come ultimo approfondimento progettuale, il lavoro di tesi si è occupato di conferire una nuova forma urbana alla Piazza del Popolo, la quale, fino all’evento sisimico, era utilizzata come area a parcheggio.
Data l’importanza della location (poichè su di essa molto probabilmente insisteva un antico fortilizio), si è cercato di rispondere in maniera precisa e puntuale ad una necessità oggettiva: riqualificare l’area separando i flussi carrabili dai flussi pedonali.
Viene perciò realizzato un portale con una serie di sedute lignee il quale, realizzando una sorta di struttura a retta, permette al traffico veicolare di separarsi da quello pedonale; quest’ultimo viene immaginato a due velocità: uno “scorrimento veloce” dove sono presenti le panchine citate in precedenza, ed uno “scorrimento lento” che viene separato da quello veloce mediante una lama d’acqua la quale è attraversabile tramite passerelle lignee che danno accesso a degli spazi di sosta dotati di sedute ed alberature.
Infine, una serie di scalinate allacciano la piazza all’arrivo del percorso pedonale longitudinaleLUCA BASSANO
nato a Pistoia il 29.07.1986
ESPERIENZA PROFESSIONALE
Settembre 2005 – Settembre 2007
Tirocinio per abilitazione alla libera professione di geometra presso Studio Tecnico Agorà di Montale (Pistoia)
Settembre 2007 - Giugno 2012
Collaboratore part-time presso vari studi professionali della provincia di Pistoia
ISTRUZIONE E FORMAZIONE
Settembre 2000 – Luglio 2005
Diploma di Geometra – Progetto Cinque, sperimentale – votazione 95/100
Ist. Tecnico Commerciale per Geometri “E. Fermi”, Pistoia
Ottobre 2007
Superamento dell’esame di abilitazione alla libera professione di Geometra
Ottobre 2007 – Settembre 2010
Laurea in Scienze dell’Architettura, triennale, classe 4/S – votazione 110/110
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura
Settembre 2010 - Settembre 2012
Laurea magistrale in Architettura, biennale, classe LM-4 - votazione 110/110 e lode
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura
CONCORSI, MOSTRE E PUBBLICAZIONI
Luglio 2010
Progetto selezionato per partecipazione alla mostra LABORATORINMOSTRA 2010 (15 Luglio)
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura
Luglio 2011
Progetto selezionato per partecipazione alla mostra LABORATORINMOSTRA 2011 (20 Luglio - 4 Settembre)
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura
Maggio 2012
Progetto selezionato per partecipazione alla mostra “Studi ed idee intorno al Castello dell’Imperatore ed a Federico II” (5 Maggio - 13 Maggio)
Cassero Medievale di Prato
Giugno 2012
Partecipazione alla mostra “THE LAST”, Corso di Grafica (20 Giugno - 4 Luglio)
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura
Luglio 2012
Vincitore del concorso OCCHIOALLASTRADA relativo alla sicurezza stradale indetto dall’Associazione Lorenzo Guarnieri di Firenze e dal Comune di Firenze (team composto da A. Ansari, M. Barucci, L. Bassano, T. Brilli, M. Marino, G. Niccoli, J. G. Vitale)
Comune di Firenze
Luglio 2012
Progetto selezionato per partecipazione alla mostra LABORATORINMOSTRA 2012 (20 Luglio - 7 Settembre)
Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura
Settembre 2012
Partecipazione alla mostra dei progetti del concorso OCCHIOALLASTRADA (7 Settembre - 16 Settembre)
Cortile della dogana a Palazzo Vecchio, Firenze
Settembre 2012 - Ottobre 2012
Realizzazione installazione urbana relativa al concorso OCCHIOALLASTRADA (30 Settembre - 15 ottobre)
Piazza Ghiberti, Firenze